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natalità



NATALITÀ

Indice demografico che si ottiene rapportando il numero dei nati all'entità media della popolazione considerata in un anno dato ed esprimendolo con base cento o più spesso mille. Il suo scopo (come per gli indici analogamente calcolati di mortalità o nuzialità) è quello di rendere possibili le comparazioni fra popolazioni con entità diversa. Il valore comparativo del tasso di natalità non è però molto forte, poiché esso dipende in primo luogo dalla proporzione di donne in età feconda presenti in una popolazione; due tassi di natalità identici possono in realtà avere significati molto diversi se nelle due popolazioni considerate tale proporzione è più o meno alta. Per conseguenza la natalità è considerata un indice grezzo o generico e ad essa viene preferito il più specifico indice di fecondità. Diversi fattori contribuiscono a ridurre il tasso di natalità dal massimo teorico che esso potrebbe raggiungere. Alcuni di questi sono di ordine naturale, come la sterilità temporanea dopo il parto e la sterilità determinata (secondo modalità ancora discusse) dal protrarsi dell'allattamento. Altri sono di ordine socioculturale, come i periodi di separazione sessuale fra coniugi imposti in certi periodi dell'anno da divieti religiosi o quelli derivanti da migrazioni stagionali dei maschi o dalla diseguale distribuzione dell'intensità del lavoro nel corso dell'anno. La natalità fuori dal matrimonio costituisce un fenomeno relativamente raro, ma incidono anche altri fattori come la libertà o meno dei vedovi di risposarsi, l'entità del celibato definitivo (in particolare monastico) e l'età media al matrimonio. In condizione di bassa età al matrimonio per le donne (coincidente o quasi con la pubertà) e di assenza di limitazioni sociali al matrimonio, il tasso di natalità ha potuto storicamente superare il 50 per mille. Nei secoli moderni le popolazioni dell'Europa occidentale e settentrionale, dove l'età al matrimonio era considerevolmente più alta e dove esisteva un forte celibato definitivo, il tasso di natalità era di norma inferiore al 40 o anche al 35 per mille. Un'ulteriore riduzione dei tassi di natalità fu resa possibile dalla diffusione di pratiche e metodi anticoncezionali, prima di tipo meccanico e poi biochimico. La Francia fu il primo paese a sviluppare pratiche contraccettive di massa e fu anche il primo paese a conoscere tassi di natalità inferiori al 30 per mille già dalla fine del XVIII secolo, e inferiori al 20 per mille dal 1910. Alla fine del Novecento la natalità è inferiore al 15 o anche al 10 per mille nei paesi più sviluppati, fra il 20 e il 30 per mille nei paesi che compiono con successo la transizione demografica, superiore al 40 per mille in quelli dell'Africa subsahariana e dell'area musulmana.

S. Guarracino